17/10/2024
Presentata la 33° edizione del Rapporto Immigrazione Caritas e MigrantesOltre 5 milioni e 300 mila cittadini stranieri residenti in Italia
Sono oltre 5 milioni e 300 mila i cittadini stranieri residenti in Italia (+3,2% rispetto allo scorso anno); oltre 200 mila di loro hanno conseguito la cittadinanza lo scorso anno e in media rappresentano il 9% della popolazione residente in Italia.
I dati emergono dalla 33° edizione del
Rapporto Immigrazione realizzato da Caritas Italiana e Fondazione Migrantes
, che analizza e rielabora i dati disponibili sul fenomeno migratorio.
Cittadinanza
Tra coloro che hanno conseguito la cittadinanza lo scorso anno, un dato in linea con gli anni precedenti, prevale la modalità di acquisizione “altro” (46,1%) rispetto alla residenza continuativa (45,1%) e al matrimonio con un/a cittadino/a italiano/a (8,8%). Si tratta prevalentemente dei neomaggiorenni nati in Italia.
Lavoro
Lo scorso anno il tasso di occupazione dei lavoratori non-Ue si è avvicinato maggiormente (60,7%) a quello della totalità dei lavoratori (61,5%). Tra il 2019 e il 2023, la domanda di lavoratori immigrati è aumentata significativamente e la quota di lavoratori stranieri sulle assunzioni totali è salita dal 13,6% del 2019 al 19,2% del 2023. I servizi sono l’ambito che ne assorbe di più, e in cui l’aumento delle assunzioni è stato nell’ordine del 58,9%, in particolare, nel settore della cura alle persone e del lavoro domestico (10,6% delle attivazioni). In generale, però, le attivazioni che hanno riguardato i cittadini stranieri sono state come “personale non qualificato”. Inoltre, le donne presentano tassi occupazionali inferiori a quello delle italiane e degli stessi lavoratori stranieri e un tasso di disoccupazione più elevato.
Il tasso di occupazione più alto è tra i giovani non comunitari (42%), seguito dai comunitari (38,6%) e dagli italiani (34%). Ma non si tratta necessariamente – afferma Caritas/Migrantes – di un dato incoraggiante: si ricollega, almeno in parte, all’alto tasso di abbandono scolastico (quasi un terzo di loro, lascia prematuramente la scuola, tre volte di più rispetto ai giovani italiani).
Disagio economico
I dati raccolti attraverso i Centri d’ascolto e i servizi Caritas mostrano che quasi uno straniero su quattro che chiede assistenza è un lavoratore povero (working poor, 28,1%). In presenza di difficoltà ad accedere alle misure governative di contrasto alla povertà, il supporto familiare e informale è ancora la strategia di resilienza alle situazioni di disagio economico più resistente, e probabilmente ritenuto anche più affidabile dai migranti in Italia.
Secondo i dati dei Centri d’ascolto e dei servizi Caritas, è risultato percettore di RdC (Reddito di Cittadinanza, poi sostituito dall’AdI – Assegno di Inclusione) il 27,2% delle famiglie italiane, a fronte del 7,2% di quelle immigrate, soprattutto per l’imposizione del requisito normativo dei 10 anni di residenza.
Scuola
Il totale degli alunni con cittadinanza non italiana nell’anno scolastico 2023/2023 è di quasi 915 mila, e la percentuale dei nati in Italia cresce sempre più fino ad arrivare al 65,4%. Tra le principali difficoltà, si segnalano la ridotta frequenza della scuola dell’infanzia, il ritardo scolastico, la difficoltà nel completamento e proseguimento degli studi e l’abbandono scolastico, in particolare dopo la scuola secondaria di primo grado.